Export Control, Sanzioni e Trade Compliance: Sfide e Opportunità per la Sicurezza e la Competitività Globale

Export Control, Sanzioni e Trade Compliance: Sfide e Opportunità per la Sicurezza e la Competitività Globale

24 Luglio 2024 Categoria: Logistica, Dogane e Supply Chain

Rafforzare i regimi multilaterali di export control, promuovere la cooperazione internazionale e adottare strategie di mitigazione del rischio adeguate sono elementi essenziali per le imprese che operano in settori sensibili. Solo in questo modo sarà possibile navigare l’incertezza e cogliere le opportunità offerte da un mondo globalizzato, garantendo al contempo la sicurezza e la prosperità per tutti.

In un mondo sempre più interconnesso, l’export control, le sanzioni economiche internazionali e la Trade Compliance assumono un ruolo fondamentale per la tutela degli interessi strategici nazionali e per il perseguimento degli obiettivi di politica estera. Queste discipline, tra loro interconnesse, mirano a regolare il flusso di beni e tecnologie sensibili, contrastando le minacce alla sicurezza e promuovendo un commercio internazionale sicuro e responsabile.

L’export control si riferisce alle misure restrittive applicate al commercio internazionale di beni considerati “sensibili”, come quelli a duplice uso, impiegabili sia per scopi civili che militari. L’obiettivo è quello di prevenire la proliferazione di tali beni e di contrastare le minacce alla sicurezza internazionale. L’attuale contesto geopolitico, caratterizzato da crisi come la guerra in Ucraina e la crescente competizione tra Stati Uniti e Cina, ha amplificato l’importanza dell’export control, che ha assunto un ruolo ancora più strategico.

Con l’aumento delle spese per la difesa a livello globale e la necessità di indipendenza nei settori chiave della doppia transizione verde e digitale, diventa ancora più strategico controllare l’esportazione di tecnologie sensibili verso potenziali attori ostili che potrebbero utilizzarle per scopi dannosi, generando ulteriore insicurezza. Considerando ad esempio l’Unione europea, la Commissione ha individuato nella EU Economic Security Strategy quattro settori tecnologici valutati maggiormente esposti a rischi di sicurezza e fuga tecnologica, ovvero l’intelligenza artificiale, il quantum computing, le biotecnologie e i semiconduttori avanzati

L’ostruzionismo della Russia e la crisi dei sistemi multilaterali

Tuttavia, è diventato sempre più complicato mettere in atto queste misure a livello multilaterale a causa del crescente ostruzionismo della Russia. Poiché, infatti, la maggior parte dei sistemi multilaterali richiede il consenso unanime per individuare i beni a duplice uso, alcuni regimi (Wassenaar ArrangementMissile Technology Control Regime e Nuclear Suppliers Group) sono sottoposti a significative pressioni da parte di Mosca, che esercita il potere di veto alle iniziative di introduzione di nuovi item da sottoporre a controllo.

Prendendo ad esempio il Wassenaar Arrangement (WA), la Russia sta ostacolando le proposte di aggiornamento dell’elenco di beni a duplice uso per alcuni componenti microelettronici e tecnologie emergenti. È infatti evidente che Mosca stia facendo il possibile per ottenere i beni che sono necessari per supportare lo sforzo bellico in Ucraina, cercando di eludere le restrizioni all’export e le sanzioni adottate dai Paesi occidentali e dai loro partner. 

Ritorno all’unilateralismo?

In risposta al blocco dei regimi multilaterali, molti Stati membri dell’UE hanno adottato misure di export control unilaterali motivate da ragioni di sicurezza nazionale. Sono 14 gli Stati membri, tra cui Spagna, Germania, Paesi Bassi e Francia, che hanno adottato liste nazionali di beni a duplice uso e anche l’Italia si è recentemente dotata di un elenco nazionale di prodotti a duplice uso con il Decreto del Viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale n. 1325/BIS/371. L’elenco nazionale italiano include, tra i beni dual use, silicio, ossidi di silicio, germanio, computer quantistici e circuiti integrati complementari a semiconduttore a ossido di metallo (CMOS).

Ampliando la prospettiva, si osserva che il maggior ricorso a misure nazionali di controllo alle esportazioni riflette una tendenza condivisa anche dai due principali attori del contesto globale, gli Stati Uniti e la Cina.

La proliferazione di misure nazionali unilaterali può però ridurre l’efficacia dei sistemi multilaterali, obbligando gli operatori a fare attente valutazioni sulle catene del valore globali e limitare la competitività delle imprese europee nelle esportazioni di tecnologie e componenti strategiche. Infatti, i controlli alle esportazioni sono uno strumento efficace di risposta alle sfide di sicurezza internazionale quando vengono adottati in modo rapido e coordinato con i partner internazionali, come nel caso delle restrizioni verso la Federazione russa.

È necessario dunque uno sforzo diplomatico coordinato e condiviso a livello internazionale per garantire il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza e stabilità in un mondo sempre più insicuro.

Operatori economici: come navigare l’incertezza?

Nel panorama internazionale odierno, segnato da tensioni commerciali e geopolitiche, la gestione del rischio negli scambi internazionali assume un’importanza strategica senza precedenti. Le imprese, in particolare quelle che operano in settori tecnologici sensibili come l’automotive, l’aerospaziale e la difesa, le telecomunicazioni, la life science e la componentistica avanzata, si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse.

Per garantire la conformità alle misure di sicurezza internazionali ed economiche, gli operatori economici devono adottare una serie di presidi e azioni di mitigazione del rischio. Queste includono:

  • Mappatura del rischio Paese: identificare i Paesi ad alto rischio geopolitico, valutare la dipendenza dalle catene del valore globali e analizzare le misure restrittive agli scambi internazionali.
  • Due Diligence rigorose: condurre approfondite due diligence sia sugli item (caratteristiche oggettive) che sulle terze parti commerciali (aspetti soggettivi).
  • Clausole di salvaguardia nei contratti: includere clausole specifiche che tutelino l’impresa da penali in caso di ritardi o divieti di invio della merce.

Un altro aspetto critico è la gestione e la mitigazione del rischio di diversione, ovvero l’utilizzo improprio dei beni esportati. Per questo è fondamentale identificare l’utilizzatore finale dei beni e delle tecnologie mediante l’End User Statement (EUS). Tale verifica è particolarmente importante nel contesto delle sanzioni internazionali verso la Russia, data la diversa posizione degli Stati riguardo alle misure sanzionatorie. Per esempio, diversi Paesi del Sud globale, pur avendo condannato l’aggressione russa in Ucraina, non hanno adottato sanzioni allineate con quelle occidentali, con questo favorendo talvolta flussi commerciali elusivi.

In conclusione, se da un lato la gestione efficace del rischio è fondamentale per garantire la compliance normativa, proteggere gli interessi aziendali e operare con successo in un mondo globalizzato in continua evoluzione, d’altra parte la cooperazione internazionale è altrettanto essenziale per rafforzare i regimi multilaterali e promuovere un sistema commerciale aperto, sicuro e prospero per tutti.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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